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incontro, mi metto in gioco, narrativa, natura, paradossi, racconti, scrivere, tempo, universo, viaggio
Campagna. Odore di granturco abbrustolito sotto il solleone. Brezza gradevole, luce vivace e calda tipica di un tardo pomeriggio.
Il vecchio filava agile, vestito di abiti logori, mentre i pedali della bicicletta cigolavano giringiro, lasciando dietro di sé soltanto un flebile ronzio. I capelli brizzolati sparsi, simili a rovi, offrivano dimora a un sottobosco di funghi prataioli e muschi su cui brulicava una ricchissima congerie di plecotteri alati, subimmagini di efemerotteri e simulidi. Alcuni di essi, sferzati dal vento, perdevano l’appiglio, smarrendosi in codazzo lanceolato.
Rimasi sorpreso notando che lo sconosciuto conduceva al guinzaglio una nutria brunastra, grande quanto un cane, la quale, nonostante il corpo tozzo, mulinava le zampette sopravanzando a tratti il velocipede.
Ad ogni lieve strattone, il guinzaglio di spago teso vibrava in mi minore.
Dooo-iiiiii-nnng… Dooo-iiii-nnng… Dooo-iiiiiiii-nnng… Continua a leggere