(su richiesta di ggianluigi: cotto e mangiato 🙂 )
“Allora! Io sto cominciando a rompermi i cabasisi, signorina, di tutti i suoi ‘non so’. Per chi mi ha preso? Pensa che io, per divertirmi, vada in giro tutte le notti a fare gli agguati nelle birrerie?”
“N-no.”
“E allora la smetta di scassare la minchia. Appuntato, rilegga!”
“Oggi, addì eccetera eccetera, io Giuseppina Ferretti, nata il eccetera eccetera, mi trovavo nella birreria Bar Acca, sita in via Legnani numero 65, in compagnia dei miei amici solo per bere un aperitivo.”
“Tutto qua, Appuntato?”
“Tutto qua, Commissario.”
“E allora, signorina Ferretti, non vorrà farci sprecare un foglio A4 solo per scriverci queste due minchiate, vero? Con i tempi che corrono per la pubblica amministrazione… Altrimenti, se preferisce, chiamiamo una collega e provvediamo ad una perquisizione personale. Perché lo sappiamo che lei era in atteggiamenti intimi, diciamo così, con il noto pregiudicato Salvatore Loiacono. Affiliato al Clan dei Casalesi. E lei, signorina, lo sa cos’è il Clan dei Casalesi? Ha mai sentito un telegiornale? O a quell’ora se ne sta sempre per locali, a scambiare effusioni con personaggi che dovrebbe evitare?”
“Veramente, no.”
“Brava. Adesso poi lo verifichiamo con i suoi genitori, dove si trova, di solito, all’ora di cena.”
“No! I miei genitori…”
“Le ricordo che le manca qualche mese per essere maggiorenne! Ma chi cazzo si crede di essere? La nipote di Mubarak?”
“…”
“Loiacono afferma che lei si chiama ‘Cassiopea’. Dato che all’anagrafe questo non risulta, e che certa gente non usa mai i nomi veri, io vorrei sapere come minchia ha fatto lei, così giovane e incensurata, ad affiliarsi alla mafia.”
“Ma io, con la mafia, non c’entro!”
“E quel simpatico giro di signori che pagano per avere le sue foto e chissà cos’altro? Cosa sono, tutti zii acquisiti? Perché lo sappiamo, cosa fa con il telefono. I colleghi della Postale ci hanno messo un attimo, a scoprirlo. Il che significa solo una cosa: prostituzione minorile.”
“Io non sono una puttana.”
“Ah no? E tutti quei vestiti firmati, come li ha comperati? Mi risulta che siano marche costose. Mi risulta anche che suo padre sia cassaintegrato. Quando arriverà, forse ci spiegherà lui com’è la faccenda. Ma io credo sia meglio che ce lo dica lei. Per il suo bene, intendo. E Loiacono? È il suo protettore?”
“Io non ho protettori!”
“Abbassi il tono, signorina. Non la si dà via per soldi senza un protettore: questo, credo, dovrebbe saperlo anche lei. Nonostante l’età. Visto che è così reticente, allora, vogliamo parlare dell’imbottitura del suo reggiseno? O, torno a ripetere, devo chiedere a una collega di perquisirla?”
“Ecco. Questi sono i soldi che ho preso a quello sfigato. Il portafogli l’ho buttato nei cessi.”
“Dove l’hanno recuperato i ragazzi della scientifica. Appuntato, mi porti un sacchetto e dei guanti, per non contaminare le prove. Bene bene. Un bel po’ di soldi per limonare con una ragazzina, non crede?”
“…”
“E questo in mezzo ai soldi? Cos’è? Un pizzino con un numero di cellulare estero e una data. Questo mi puzza di consegna. Appuntato, chieda subito al giudice l’autorizzazione a mettere sotto controllo questo cellulare. Vediamo se riusciamo a prenderli con le mani sporche di marmellata, questa volta. E tu, Cassiopea, cosa ne sai di tutta questa storia?”
“Niente. E non mi chiamo Cassiopea.”
“Ma davvero? Eppure io sono sempre stato appassionato di astrologia, e sono convinto che le stelle abbiano tanto da dirci. Avanti, Cassiopea, dimmelo tu: dove aspetta la droga il tuo amico Salvatore?”
Andrea ha detto:
Mmmm la cosa si fa interessante: lo sfigato in realtà era un camorrista e la puttanella ha ciò che si merita. Bravo Michele!
miscarparo70 ha detto:
grazie 🙂
ma la “colpa” dello sviluppo è tutta di ggianluigi!
tempodiverso ha detto:
ciao Andrea, benvenuto tra noi
Andrea ha detto:
Grazie!
massimolegnani ha detto:
Io sorrido sotto i baffi (li ho belli folti), mi diverto a leggere e penso che la “mia” Cassiopea non si lascia intaccare dalle bassezze della vita, lei resta una specie di regina di periferia.
ml
(via Legnani, ahah)
miscarparo70 ha detto:
“via Legnani, 65” era il minimo che potessi fare 🙂
e poi è tutta colpa di ggianluigi, ecco! che poi io non ho neanche mai letto niente di Camilleri, e come minimo ho scritto un sacco di cavolate…
sono felice se ti ho fatto sorridere un po’.
però è ora che tu rimetta a posto la faccenda, che sennò Cassiopea prende una brutta deriva… 😉
tempodiverso ha detto:
anche questa una variante godibile.
se non ha mai letto Camilleri ti do una dritta:
“La linea della palma” dove Saverio Lodato fa raccontare Camilleri
un modo per conoscere le attività e l’ingegno di Camilleri prima che i suoi romanzi facessero cassetta. Scoprirai che cose interessanti ha saputo realizzare
miscarparo70 ha detto:
Grazie per la dritta e per l’apprezzamento 🙂
ggianluigi ha detto:
La tua chiamata in correità caro miscarparo, lusinga il mio alter ego criminale, ma il vero e unico responsabile della deriva morale di Cassiopea sei tu, non provare a negare le tue responsabilità.
Quella Cassiopea, alla quale il suo creatore originale aveva ritagliato su misura un destino da regina di periferia, ridotta a regina dei cessi di una discoteca. Io casomai sono intervenuto dopo, quando la sua conversione era già in atto.
Ahhh che tristezza, che malinconia.
Riconosco però che il tuo racconto va che è una meraviglia, ha una fluidità di scrittura e un ritmo che a tratti riconosco come “mio” le volte che mi capita di essere particolarmente ispirato (o cattivo). Intravedo qui una storia che si è scritta da sola: non c’è la minima traccia delle impalcature servite a sostenerne la costruzione, ragion per cui o sei stato bravo a farle sparire dopo (compresi chiodi e residui di fil di ferro), oppure (come penso) non hai adoperato nessuna “impalcatura” il tuo racconto si autosostiene meravigliosamente. Beh… sulle spalle della povera Cassiopea a dirta tutta.
Il “cotto e mangiato” spesso funziona più delle cene elaborate.
A questo punto (mi rivolgo a massiomelagni) Non ti rimane che ristabilire al più presto la verita dei fatti. Domanda: ma esiste una “verità dei fatti”?
miscarparo70 ha detto:
Grazie dei complimenti (e di avermi lasciato solo a sostenere l’accusa 😉 )
Il racconto si è scritto così, per differenza. Gli altri due erano completamente introspettivi, senza dialogo; questo, allora, per ennesimo ribaltamento non poteva che essere solo dialogo. Non ho voluto mettere neppure una parola di più. Un tono della voce. I personaggi. L’ambientazione. Nulla. Tutto si doveva capire solo dai dialoghi.
Che la povera Cassiopea non sostiene, in verità, dato che il Montalbano di turno fa e dice tutto da solo.
Devo anche ammettere che mi sono molto divertito a farlo e che sono abbastanza orgoglioso di come m’è venuto 🙂
Però, se ci dev’essere una chiusa a questo gioco, la può fare solo ml!
malosmannaja ha detto:
davvero bello questo germoglio di storia che fiorisce quasi spontaneamente come un sorriso a fior di labbra…
: ))
non c’è dubbio che Scassiopea non sia una puttana, eventualmente potrebbe essere una escort, ma una puttana giammai!
notevole la capacità affabulatoria del nostro nuovo acquisto miscarparo70, che in quattro e quattr’otto sforna un bel dialogo nudo condito con la giusta quantità di ironia e di (furto con) destrezza, così da rubare più d’un sorriso.
my compliments, dunque, anche se con un minimo di sforzo in più (qualche scorcio descrittivo qua e là) il racconto poteva risultare “curato” quanto la puntata precedente invece di stonare un po’ via sulle corde del gioco.
(occhio refuso: “da via” vs “dà via”)
miscarparo70 ha detto:
Anche questo è stato un esercizio di stile… legature e descrizioni sono state tolte di proposito, pur sapendo che la cosa rischiava di “sforzare” un po’ troppo.
Per il refuso, che dire: sono solo un uomo, e quando si parla di darla via, non capisco più niente 😛
Grazie di tutto; adesso sistemo.